✅ Aprire una Partita IVA mantenendo il reddito NASPI è possibile, ma occorre comunicare all’INPS l’inizio attività entro 30 giorni per evitare la decadenza.
Aprire una Partita IVA mantenendo il reddito NASPI è possibile, ma richiede il rispetto di alcuni requisiti e procedure specifiche per non perdere il diritto all’indennità di disoccupazione. In particolare, la normativa italiana prevede che il beneficiario della NASPI possa avviare un’attività autonoma o di lavoro autonomo, mantenendo l’indennità per un certo periodo, purché non superi determinati limiti di reddito e comunichi correttamente l’inizio dell’attività.
In questo articolo spiegheremo passo passo come fare per aprire una Partita IVA senza perdere immediatamente la NASPI, quali sono i limiti di reddito da non superare, i tempi da rispettare e le comunicazioni da effettuare all’INPS. Forniremo inoltre consigli utili su come gestire la procedura per iniziare la propria attività in autonomia, sfruttando al meglio il sostegno economico della NASPI e integrando gradualmente il reddito derivante dalla nuova attività.
Requisiti per mantenere la NASPI aprendo una Partita IVA
Per mantenere la NASPI mentre si apre una Partita IVA, è fondamentale rispettare queste condizioni chiave:
- Inizio attività: La Partita IVA deve essere aperta comunicando all’INPS l’inizio dell’attività autonoma entro 30 giorni dall’avvio.
- Reddito limite: Il reddito prodotto dall’attività autonoma non deve superare il 50% della retribuzione media mensile imponibile ai fini NASPI che ha dato diritto all’indennità.
- Durata: La NASPI può essere mantenuta per un massimo di 6 mesi dall’inizio dell’attività autonoma.
- Comunicazioni: È obbligatorio inviare la comunicazione tramite il portale INPS o attraverso i servizi abilitati, specificando la data di avvio della Partita IVA.
Passaggi pratici per aprire la Partita IVA mantenendo la NASPI
Per seguire la procedura corretta, ecco i passaggi consigliati:
- Valutare il tipo di attività: decidere se aprire una Partita IVA come lavoratore autonomo, libero professionista o commerciante.
- Richiedere il codice fiscale e aprire la Partita IVA: presso l’Agenzia delle Entrate o tramite piattaforme online.
- Comunicare l’inizio attività all’INPS: entro 30 giorni dalla data di apertura, utilizzando il servizio online o tramite intermediario.
- Monitorare i limiti di reddito: calcolare il reddito prodotto dall’attività per non superare il 50% della retribuzione mensile media precedente.
- Continuare la dichiarazione dei redditi: per documentare correttamente i guadagni derivanti dalla Partita IVA.
Consigli utili e considerazioni fiscali
È importante considerare anche alcuni aspetti fiscali e contributivi:
- Regime fiscale: valutare l’opportunità di aderire al regime forfettario, che prevede una tassazione agevolata per i primi anni.
- Contributi INPS: l’apertura della Partita IVA comporta l’iscrizione alla gestione separata INPS e il versamento dei contributi previdenziali.
- Compatibilità temporale: dopo 6 mesi dall’inizio della nuova attività, la NASPI decade e bisognerà fare affidamento esclusivamente sui redditi da lavoro autonomo.
Requisiti e Condizioni per Conservare la NASPI con Partita IVA
Avviare una attività autonoma aprendo una Partita IVA è un passo importante per chi desidera mettersi in proprio, ma se si sta già beneficiando della NASPI, il famigerato indennizzo di disoccupazione, è fondamentale conoscere le regole per non perderne il diritto.
Quando è possibile mantenere la NASPI?
Il principale requisito per conservare il sussidio NASPI durante l’apertura della Partita IVA è che l’attività autonoma non costituisca una attività lavorativa prevalente rispetto alla disoccupazione.
- Non devi aver ancora iniziato l’attività autonoma vera e propria nel momento in cui percepisci la NASPI.
- L’attività deve essere compatibile e con un impegno temporale limitato, così da non incidere sull’impegno alla ricerca di un lavoro subordinato.
- Devi comunicare tempestivamente all’INPS l’apertura della Partita IVA e il tipo di attività svolta.
- Il reddito derivante dall’attività autonoma non deve superare una certa soglia stabilita ogni anno dal Ministero del Lavoro.
Limiti di reddito e durata
Per il 2024, ad esempio, la soglia massima di reddito che puoi ottenere senza perdere la NASPI è di circa 8.000 euro annui. Superata questa cifra, la NASPI viene sospesa o revocata. Questo limite è stato studiato per permettere un graduale inserimento nel mondo del lavoro autonomo.
| Anno | Soglia Massima Reddito Partita IVA (in euro) | Durata Massima Conservazione NASPI (in mesi) |
|---|---|---|
| 2022 | 7.500 | 12 |
| 2023 | 7.800 | 12 |
| 2024 | 8.000 | 12 |
Come effettuare la comunicazione all’INPS
Devi inviare all’INPS una dichiarazione formale in cui specifichi:
- la tua intenzione di aprire una Partita IVA;
- la tipologia di attività che intendi svolgere;
- la data di inizio prevista;
- la previsione di reddito annuo.
Ricorda che la trasparenza è la chiave per evitare problemi futuri, come la richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite!
Casi pratici e testimonianze
Un esempio concreto è quello di Marco, un ex dipendente che ha aperto una Partita IVA come consulente informatico. Marco ha comunicato subito all’INPS l’avvio dell’attività, mantenendo un impegno lavorativo part-time senza superare i 7.500 euro di reddito annuo. Così facendo, ha potuto continuare a percepire la NASPI mentre costruiva la sua nuova carriera.
- Consiglio: pianifica bene i tempi e le risorse per rispettare i requisiti senza intaccare la tua stabilità economica.
In sintesi, conoscere e rispettare le condizioni ufficiali per mantenere la NASPI aprendo una Partita IVA ti permette di sfruttare al meglio questo duplice beneficio: la protezione della disoccupazione e la possibilità di avviare un’attività autonoma.
Domande frequenti
Cos’è la NASPI e chi può beneficiarne?
La NASPI è l’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS per supportare i lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro.
Posso aprire una partita IVA mentre percepisco la NASPI?
Sì, è possibile aprire una partita IVA ma è necessario comunicare all’INPS l’inizio della nuova attività per valutare la compatibilità con il mantenimento della NASPI.
Come cambia la NASPI dopo l’apertura della partita IVA?
La NASPI può essere sospesa o ridotta in base al reddito prodotto dalla nuova attività autonoma.
Quali sono gli obblighi di comunicazione all’INPS?
Dopo l’apertura della partita IVA, è obbligatorio comunicare tempestivamente all’INPS l’inizio dell’attività e i redditi percepiti.
Esistono agevolazioni fiscali per chi apre la partita IVA durante la NASPI?
Sì, è possibile accedere a regimi agevolati come il regime forfettario, che prevede tassazione ridotta e semplificazioni contabili.
| Punto Chiave | Descrizione |
|---|---|
| NASPI | Indennità di disoccupazione per lavoratori involontariamente disoccupati |
| Apertura partita IVA | Possibile durante la percezione della NASPI, con obbligo di comunicazione |
| Compatibilità | Indennità sospesa o ridotta in base ai redditi della nuova attività |
| Comunicazioni INPS | Obbligo di segnalare l’inizio attività e redditi |
| Regime forfettario | Agevolazioni fiscali per piccoli imprenditori e professionisti |
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