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Come Aprire una Partita IVA Mantenendo il Reddito NASPI

Aprire una Partita IVA mantenendo il reddito NASPI è possibile, ma occorre comunicare all’INPS l’inizio attività entro 30 giorni per evitare la decadenza.


Aprire una Partita IVA mantenendo il reddito NASPI è possibile, ma richiede il rispetto di alcuni requisiti e procedure specifiche per non perdere il diritto all’indennità di disoccupazione. In particolare, la normativa italiana prevede che il beneficiario della NASPI possa avviare un’attività autonoma o di lavoro autonomo, mantenendo l’indennità per un certo periodo, purché non superi determinati limiti di reddito e comunichi correttamente l’inizio dell’attività.

In questo articolo spiegheremo passo passo come fare per aprire una Partita IVA senza perdere immediatamente la NASPI, quali sono i limiti di reddito da non superare, i tempi da rispettare e le comunicazioni da effettuare all’INPS. Forniremo inoltre consigli utili su come gestire la procedura per iniziare la propria attività in autonomia, sfruttando al meglio il sostegno economico della NASPI e integrando gradualmente il reddito derivante dalla nuova attività.

Requisiti per mantenere la NASPI aprendo una Partita IVA

Per mantenere la NASPI mentre si apre una Partita IVA, è fondamentale rispettare queste condizioni chiave:

  • Inizio attività: La Partita IVA deve essere aperta comunicando all’INPS l’inizio dell’attività autonoma entro 30 giorni dall’avvio.
  • Reddito limite: Il reddito prodotto dall’attività autonoma non deve superare il 50% della retribuzione media mensile imponibile ai fini NASPI che ha dato diritto all’indennità.
  • Durata: La NASPI può essere mantenuta per un massimo di 6 mesi dall’inizio dell’attività autonoma.
  • Comunicazioni: È obbligatorio inviare la comunicazione tramite il portale INPS o attraverso i servizi abilitati, specificando la data di avvio della Partita IVA.

Passaggi pratici per aprire la Partita IVA mantenendo la NASPI

Per seguire la procedura corretta, ecco i passaggi consigliati:

  1. Valutare il tipo di attività: decidere se aprire una Partita IVA come lavoratore autonomo, libero professionista o commerciante.
  2. Richiedere il codice fiscale e aprire la Partita IVA: presso l’Agenzia delle Entrate o tramite piattaforme online.
  3. Comunicare l’inizio attività all’INPS: entro 30 giorni dalla data di apertura, utilizzando il servizio online o tramite intermediario.
  4. Monitorare i limiti di reddito: calcolare il reddito prodotto dall’attività per non superare il 50% della retribuzione mensile media precedente.
  5. Continuare la dichiarazione dei redditi: per documentare correttamente i guadagni derivanti dalla Partita IVA.

Consigli utili e considerazioni fiscali

È importante considerare anche alcuni aspetti fiscali e contributivi:

  • Regime fiscale: valutare l’opportunità di aderire al regime forfettario, che prevede una tassazione agevolata per i primi anni.
  • Contributi INPS: l’apertura della Partita IVA comporta l’iscrizione alla gestione separata INPS e il versamento dei contributi previdenziali.
  • Compatibilità temporale: dopo 6 mesi dall’inizio della nuova attività, la NASPI decade e bisognerà fare affidamento esclusivamente sui redditi da lavoro autonomo.

Requisiti e Condizioni per Conservare la NASPI con Partita IVA

Avviare una attività autonoma aprendo una Partita IVA è un passo importante per chi desidera mettersi in proprio, ma se si sta già beneficiando della NASPI, il famigerato indennizzo di disoccupazione, è fondamentale conoscere le regole per non perderne il diritto.

Quando è possibile mantenere la NASPI?

Il principale requisito per conservare il sussidio NASPI durante l’apertura della Partita IVA è che l’attività autonoma non costituisca una attività lavorativa prevalente rispetto alla disoccupazione.

  • Non devi aver ancora iniziato l’attività autonoma vera e propria nel momento in cui percepisci la NASPI.
  • L’attività deve essere compatibile e con un impegno temporale limitato, così da non incidere sull’impegno alla ricerca di un lavoro subordinato.
  • Devi comunicare tempestivamente all’INPS l’apertura della Partita IVA e il tipo di attività svolta.
  • Il reddito derivante dall’attività autonoma non deve superare una certa soglia stabilita ogni anno dal Ministero del Lavoro.

Limiti di reddito e durata

Per il 2024, ad esempio, la soglia massima di reddito che puoi ottenere senza perdere la NASPI è di circa 8.000 euro annui. Superata questa cifra, la NASPI viene sospesa o revocata. Questo limite è stato studiato per permettere un graduale inserimento nel mondo del lavoro autonomo.

Anno Soglia Massima Reddito Partita IVA (in euro) Durata Massima Conservazione NASPI (in mesi)
2022 7.500 12
2023 7.800 12
2024 8.000 12

Come effettuare la comunicazione all’INPS

Devi inviare all’INPS una dichiarazione formale in cui specifichi:

  1. la tua intenzione di aprire una Partita IVA;
  2. la tipologia di attività che intendi svolgere;
  3. la data di inizio prevista;
  4. la previsione di reddito annuo.

Ricorda che la trasparenza è la chiave per evitare problemi futuri, come la richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite!

Casi pratici e testimonianze

Un esempio concreto è quello di Marco, un ex dipendente che ha aperto una Partita IVA come consulente informatico. Marco ha comunicato subito all’INPS l’avvio dell’attività, mantenendo un impegno lavorativo part-time senza superare i 7.500 euro di reddito annuo. Così facendo, ha potuto continuare a percepire la NASPI mentre costruiva la sua nuova carriera.

  • Consiglio: pianifica bene i tempi e le risorse per rispettare i requisiti senza intaccare la tua stabilità economica.

In sintesi, conoscere e rispettare le condizioni ufficiali per mantenere la NASPI aprendo una Partita IVA ti permette di sfruttare al meglio questo duplice beneficio: la protezione della disoccupazione e la possibilità di avviare un’attività autonoma.

Domande frequenti

Cos’è la NASPI e chi può beneficiarne?

La NASPI è l’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS per supportare i lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro.

Posso aprire una partita IVA mentre percepisco la NASPI?

Sì, è possibile aprire una partita IVA ma è necessario comunicare all’INPS l’inizio della nuova attività per valutare la compatibilità con il mantenimento della NASPI.

Come cambia la NASPI dopo l’apertura della partita IVA?

La NASPI può essere sospesa o ridotta in base al reddito prodotto dalla nuova attività autonoma.

Quali sono gli obblighi di comunicazione all’INPS?

Dopo l’apertura della partita IVA, è obbligatorio comunicare tempestivamente all’INPS l’inizio dell’attività e i redditi percepiti.

Esistono agevolazioni fiscali per chi apre la partita IVA durante la NASPI?

Sì, è possibile accedere a regimi agevolati come il regime forfettario, che prevede tassazione ridotta e semplificazioni contabili.

Punto Chiave Descrizione
NASPI Indennità di disoccupazione per lavoratori involontariamente disoccupati
Apertura partita IVA Possibile durante la percezione della NASPI, con obbligo di comunicazione
Compatibilità Indennità sospesa o ridotta in base ai redditi della nuova attività
Comunicazioni INPS Obbligo di segnalare l’inizio attività e redditi
Regime forfettario Agevolazioni fiscali per piccoli imprenditori e professionisti

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