quali sono i diritti alla disoccupazione in caso di licenziamento per giusta causa

Quali Sono I Diritti Alla Disoccupazione In Caso Di Licenziamento Per Giusta Causa

In caso di licenziamento per giusta causa, si perde l’accesso alla NASpI: niente indennità di disoccupazione, con gravi conseguenze economiche.


In caso di licenziamento per giusta causa, il lavoratore ha diritto a ricevere l’indennità di disoccupazione, purché soddisfi i requisiti richiesti dalla normativa vigente. Il diritto all’indennità di disoccupazione, come la Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), non viene meno in seguito al licenziamento per giusta causa, a meno che non si tratti di situazioni particolarmente gravi che comportano la perdita del rapporto di lavoro senza diritto a indennità (ad esempio, dimissioni volontarie senza giustificato motivo).

In questo articolo approfondiremo quali sono i diritti del lavoratore disoccupato in caso di licenziamento per giusta causa, analizzando in dettaglio i requisiti per accedere alla Naspi, le modalità di calcolo dell’indennità, e le differenze rispetto a forme di licenziamento diverse. Saranno inoltre elencate le condizioni da rispettare per presentare correttamente domanda all’INPS e sfruttare al meglio le tutele previste dalla legge.

Cos’è il licenziamento per giusta causa

Il licenziamento per giusta causa si verifica quando il datore di lavoro termina il rapporto a causa di un comportamento del lavoratore che rende impossibile la prosecuzione del rapporto di lavoro anche in via provvisoria. Esempi tipici includono:

  • furto o frode ai danni dell’azienda;
  • insubordinazione grave;
  • condotta scorretta o violenta;
  • abbandono ingiustificato del posto di lavoro.

Requisiti per accedere all’indennità di disoccupazione (NASpI)

Anche in caso di licenziamento per giusta causa, il lavoratore ha diritto alla NASpI se:

  1. ha versato contributi previdenziali per almeno 13 settimane nei quattro anni precedenti la fine del rapporto di lavoro;
  2. ha lavorato almeno 30 giorni effettivi (giornate lavorate) nei 12 mesi precedenti;
  3. è stato licenziato, e quindi involontariamente disoccupato.

In pratica, il licenziamento per giusta causa, pur essendo una forma di licenziamento determinata da una grave violazione, rientra tra le cause che danno diritto alla NASpI, a differenza delle dimissioni volontarie.

Modalità di calcolo e durata della NASpI

La NASpI è calcolata sulla media delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, ed erogata per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni. Ad esempio, un lavoratore con 80 settimane contributive potrà ricevere fino a 40 settimane di indennità.

È importante sottolineare che la NASpI ha un meccanismo di decrescita progressiva: a partire dal primo mese, l’indennità viene ridotta del 3% ogni mese successivo.

Come presentare la domanda

La domanda per la NASpI deve essere presentata all’INPS entro 68 giorni dalla fine del rapporto di lavoro, tramite i canali telematici previsti (sito INPS, patronati, consulenti del lavoro). È fondamentale allegare la documentazione che attesti la cessazione del rapporto di lavoro e la causale del licenziamento.

Situazioni in cui non si ha diritto alla disoccupazione

Non hanno diritto alla NASpI:

  • coloro che si dimettono volontariamente senza giustificato motivo;
  • gli apprendisti licenziati nei primi due anni di contratto se non hanno maturato sufficienti contributi;
  • coloro che hanno perso il lavoro per giusta causa ma non hanno rispettato i termini o i requisiti contributivi.

Requisiti Necessari Per Ottenere La Naspi Dopo Il Licenziamento Per Giusta Causa

Quando si parla di NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), è fondamentale comprendere quali siano i requisiti imprescindibili per poter beneficiare di questa indennità di disoccupazione anche in caso di licenziamento per giusta causa. Vediamoli nel dettaglio, perché conoscere i propri diritti è il primo passo per tutelarsi efficacemente.

1. Stato di disoccupazione

Il primo requisito è, ovviamente, lo stato di disoccupazione. Per poter accedere alla NASpI è necessario essere privi di un rapporto di lavoro attivo. Nel caso di licenziamento per giusta causa, lo stato di disoccupazione scatta immediatamente dopo la cessazione del rapporto.

2. Periodo di contribuzione

Un altro requisito cruciale è avere almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. Questo requisito è non negoziabile e serve a dimostrare un legame lavorativo stabile con il sistema previdenziale.

3. Durata minima del rapporto di lavoro

Infine, è necessario aver lavorato almeno 30 giorni effettivi nei 12 mesi che precedono la fine del rapporto di lavoro. Questo requisito garantisce che la prestazione sia riservata a chi ha avuto un rapporto di lavoro recente e continuativo.

Tabella riassuntiva dei requisiti per la NASpI

Requisito Descrizione Note
Stato di disoccupazione Non essere occupati al momento della domanda Include i licenziamenti per giusta causa
Contributi versati Almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni Indispensabile per accedere alla prestazione
Durata rapporto di lavoro Almeno 30 giorni lavorativi nei 12 mesi precedenti Garantisce un legame lavorativo recente

Consigli pratici per la richiesta della NASpI

  • Documentazione completa: Assicurati di avere copia della lettera di licenziamento, contratti di lavoro e estratti conto contributivi.
  • Tempistiche: Presenta la domanda di NASpI entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro per evitare decadenze.
  • Autocertificazioni: A volte è possibile velocizzare iter burocratici con autodichiarazioni sullo stato di disoccupazione e attività lavorative.

Esempio reale

Consideriamo il caso di Marco, licenziato per giusta causa dopo 5 anni in una società di consulenza. Avendo versato contributi costanti e rispettato i 30 giorni di lavoro nell’ultimo anno, ha presentato domanda di NASpI entro il termine previsto. Questo gli ha permesso di ricevere un’indennità pari al 75% della sua retribuzione media mensile, supportandolo efficacemente durante la ricerca di un nuovo impiego.

Ricorda, anche in situazioni difficili come un licenziamento per giusta causa, la legge tutela i lavoratori che rispettano i requisiti. La NASpI rappresenta un importante strumento di sostegno economico che non deve essere trascurato.

Domande frequenti

Che cos’è la disoccupazione per licenziamento per giusta causa?

È un’indennità che spetta al lavoratore licenziato per motivi gravi, qualora rispetti i requisiti previsti dalla legge.

Si ha diritto all’indennità di disoccupazione anche in caso di giusta causa?

Sì, il lavoratore licenziato per giusta causa ha diritto all’indennità di disoccupazione, purché abbia maturato i requisiti contributivi necessari.

Quali sono i requisiti per accedere alla disoccupazione?

È necessario aver versato un minimo di contributi e aver cessato involontariamente l’attività lavorativa.

Come fare domanda per la disoccupazione dopo il licenziamento?

La domanda va presentata all’INPS online, tramite patronati o altre modalità previste entro i termini di legge.

Quanto dura l’indennità di disoccupazione?

La durata varia in base all’età e ai contributi versati, generalmente da 6 a 24 mesi.

Voce Descrizione
Licenziamento per giusta causa Licenziamento immediato dovuto a comportamento grave del lavoratore
Indennità di disoccupazione (NASpI) Prestazione economica a sostegno del reddito in caso di perdita involontaria del lavoro
Requisiti contribuitivi Almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni e 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti
Durata NASpI Massimo 24 mesi, proporzionale ai contributi versati
Modalità di domanda Online tramite INPS, con PIN SPID o CNS, o tramite patronati

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